Il comune ha deciso di bloccare i lavori in corso presso la struttura ex Salamone e Pullara di Viale Regione Siciliana, struttura che sarebbe dovuta diventare un nuovo punto vendita LIDL.
A bloccare i lavori, si legge dal comunicato stampa, sono state le sollecitazioni ricevute provenienti dal mondo accademico-scientifico.
In particolare ecco cosa ne pensa Zeila Tesoriere, professoressa di progettazione architettonica alla Scuola Politecnica dell’Ateneo di Palermo (ex facoltà di Architettura): “si tratta di un manufatto che dovrebbe essere recuperato e valorizzato, pur mantenendo la nuova destinazione d’uso“.
Da almeno un anno la docente, nell’ambito delle attività di ricerca e didattica del suo laboratorio IN_Fra, sta portando avanti uno studio sulla struttura: “Nei confronti di questo edificio, di certo interesse dal punto di vista architettonico, abbiamo fatto indagini di archivio. La collaborazione degli eredi del progettista, l’ingegnere Gabriele Nicoletti, è stata fondamentale perché ci ha permesso di acquisire materiali originali e inediti relativi all’edificio“. La professoressa parla di una struttura frutto di un preciso lavoro progettuale che va al di là del gusto comune: “Il gusto personale non è un criterio per chi vive nell’ambito dell’architettura e fa ricerca. L’importante non è stabilire se un manufatto piace o meno ma piuttosto se esso sia oggi testimonianza di un rapporto fra il progettista e la disciplina, o ancora fra il progettista e il suo contesto che in questo caso è la circonvallazione. Questi sono i criteri che ci indicano se un elemento svolge un ruolo e se è opportuno soffermarsi su di esso, fornendo delle indicazioni volte per esempio alla preservazione e alla tutela“.
Il manufatto di Salamone&Pullara per Tesoriere rispecchia questi criteri e ha principalmente due valori: uno relativo alla sua posizione e uno in quanto struttura che all’interno del suo tempo esprime e declina dei temi: “Un’opera – afferma – progettata fornendo contributi ad alcuni argomenti fondamentali della progettazione di quell’epoca”. Stiamo parlando del 60-62 per la prima fase del lavoro con una sopraelevazione realizzata nel 79 dallo stesso Nicoletti. Il valore relativo dell’edificio è legato, si diceva, alla sua posizione: “Si tratta di una delle due sole opere architettoniche moderne sull’intera Circonvallazione. L’altra, leggermente arretrata rispetto al filo stradale è l’edificio sede dell’assessorato all’Agricoltura, progettato da Caronia Roberti. Per il resto lungo il tracciato c’è solo edilizia corrente“. Un altro elemento architettonico di straordinario valore sulla circonvallazione – riferisce – è l’ex ospedale psichiatrico opera di Francesco Paolo Palazzotto del 1885-1889 “ma qui siamo già a 350 metri dalla circonvallazione“.
Questo è solo uno degli elementi che secondo la professoressa fanno di questo un edificio che dialoga con il suo tempo. Un’opera frutto di un’epoca nella quale la specializzazione del mestiere non era ancora intervenuta come avviene oggi. “Nicoletti era un progettista attentissimo, prolifico e preciso – dice ancora Tesoriere – che ha seguito tutta l’evoluzione del progetto fin nel minimo dettaglio. Il materiale di archivio mostra i calcoli della scala elicoidale, gradino per gradino, fatti a mano dall’ingegnere“. E aggiunge come l’edificio sia ricco di citazioni architettoniche: “I riferimenti principali che l’edificio declina sono almeno due: uno è quello al padiglione isolato in cui prevalgono le superfici orizzontali chiara interpretazione di Frank Lloyd Wright. Un altro tema che è presente e che riveste un grandissimo interesse è proprio la scala elicoidale, che chi ha frequentato il negozio per acquistare materiali edili certamente ricorda. Si tratta di una presenza iconica all’interno di questa sala, dove si stagliano solo i pilastri, scala che rinvia a quella di Jean Tschumi presso l’edificio Nestlé in Svizzera, che Nicoletti si recò a visitare di persona“.
Speriamo che la sovrintendenza dia un parere positivo o negativo nel minor tempo possibile affinché si decidano le sorti della struttura.
Ecco il comunicato del comune:
I lavori per la realizzazione di una attività commerciale presso l’immobile di viale regione siciliana una volta sede della ditta “Salamone & Pullara” sono sospesi in attesa che l’amministrazione riceva un parere da parte della Sovrintendenza.
L’immobile non risulta essere in atto vincolato in alcun modo e pertanto l’amministrazione ha rilasciato regolari autorizzazioni ad una ditta che ha richiesto di poter realizzare una nuova struttura commerciale.
A seguito di sollecitazioni ricevute in tal senso e provenienti dal mondo accademico-scientifico, si è quidi deciso di rimettere una decisione finale al parere che sarà reso dalla Sovrintendenza, ente pubblico titolato e responsabile per l’eventuale apposizione di vincoli.
Ecco qualche scatto proprio a cura di Zeila T.
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Siamo all’assurdo. Adesso vincoliamo anche ciò che non è vincolato, solo perchè una professoressa si è alzata la mattina e ha deciso che la cosa ha un certo pregio architettonico. Per lo stesso motivo allora non si dovrebbero più ristrutturare gli appartamenti anni 60…
Oramai Leoluca Orlando e la sua banda di nani politici non mi sopprende piu’di niente
NO A SANT’ERASMO
NO ALLA TANGENZIALE
NO ALLA SOPRAELEVATA
NO ALL’ACQUARIO
NO AL CENTRO DIREZIOANLE
NO ALLA METROPOLITANA
Ma di chi parliamo? del partito del NO Leoluca Orlando e la sua banda di nani sono la rovina di Palermo,ho mandato centianaia di email ad aziende che aprono in citta’ turistiche a Firenze a Roma a Milano a Napoli,appena sentono Palerrmo ? Mi rispondo pure dicendo si bella ed importantissima citta’ ma non si puo’ avviare nessun progetto economico con questa giunta troppi NO troppi tranelli burocratici…
Poi vai a Sant’Erasmo nel cuore di Palermo cerniera tra mare e centro storico poteva diventare come la Cala,con localini vista mare una bella passeggiate ed invece trovi tutto degradato e abbandono e 2 distributori di benzina che occludono la vista del mare….ecco Leoluca Orlando…se non sei amico suo….
… in una città, già mortificata da abusi edilizi, più o meno importanti (leggasi sacco palermo…), uno stop ai lavori del complesso S.&P. è più che legittimo… era meglio lasciarlo in stato di abbandono (bello zeppo di amianto…), così da ricordare a tutti i palermitani, quelli che furono i fasti di un’azienda; un’opera architettonica di grande pregio, magari lasciando le insegne originali e valorizzare l’edificio illuminandolo con proiettori a luce gialla… e la stessa cosa la si dovrebbe fare per l’edificio Grande Migliore, giusto per non farci mancare niente in clima elettorale, in una città immobile e priva di idee o spunti, volti a riportare almeno agli anni ’80, quella che fu l’economia palermitana…
Per me hanno fatto bene a fermare i lavori in attesa di chiarimenti.
Non sarà chissà cosa, ma sarebbe brutto trasformarlo in un cubo di cemento e basta. Mi sembra ragionevole richiedere che i lavori vengano svolti con un minimo di criterio.
stiamo parlando di un supermercato, su. Cerchiamo di essere seri. Manco avessero detto NO alla nuova biblioteca comunale. Ogni tanto non mi dispiacerebbe vedere riqualificati edifici di questo genere, creando spazi pubblici per la città, anziché le solite attività commerciali inutili.
Ammetto che la prima sensazione, nel leggere l’articolo, é quella di sbigottimento: a Palermo é difficile anche recuperare un fabbricato commerciale, ridandogli vita? Peró, riflettendo un attimo, é mai possibile che in una cittá che si autoproclama “europea” (come se fosse un titolo che viene conferito da chissá quale ente supremo) debbano proliferare solo supermercati e sale scommesse? Chi ha deciso che la nostra vita deve essere cosí grama, arida, priva di cultura, monotona,……… Basta, mi fermo: devo fare il giro dei supermercati per approfittare dei 3×2 e fare scorta di cose inutili, in modo che appena arriva l’offerta, compro l’armadio di plastica per conservare tutto…. Buona evoluzione a tutti.
Quindi secondo te dobbiamo stare tutti digiuni perché non è giusto aprire supermercati?
Vedo che hai perfettamente capito ciò che intendevo dire!
X Andrea Baio
be’ che dire con la fame di lavoro che c’è a Palermo aprire mille supermercati
per chi dice che Palermo città europea non può avere solo supermercati e sale giochi
Ma siete mai stati a Parigi ? a Londra ci sono supermercati di grande distribuzione ovunque anche notturni, ci sono i City Market come a Firenze in pieno centro storico, qui a Palermo si parla di un supermercato nemmeno in centro storico ma diamo pensiamo alle cose più importanti come ripulire la città fare la differenziata rifare tutti i marciapiedi che sono da 3°mondo, pensiline Amat da 4 °mondo, mercatino del rubato a Ballarò, bancarelle abusive ovunque, via Maqueda ed il Cassaro ieri vedevo tutti gli edifici con le solite scritte rosse demenziali….
Una citta’ in mano al nulla all’anarchia totale…vanno a pensare ad un restauro di un presunto edificio storico? storico?
LEGGETE A FIRENZE
Centro storico, riaprono sei supermercati
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Taglio della torta e festa di riapertura per 6 dei 17 supermercati che fino a cinque mesi fa erano di proprietà del marchio Il Centro. Quegli stessi locali pronti a riaprire con l’insegna di Carrefour Express. Il taglio del nastro mercoledì mattina alle 10.30 in via delle Ruote, via de Ginori (il più grande, occupa uno spazio di 350 metri quadrati), via Carducci (con un angolo dedicato alla cucina kosher per via della presenza in zona della comunità ebraica), via Romana e Porta al Prato avranno anche un servizio di lavanderia e un salottino, In quello di piazza Tasso, invece, ci sarà in più il bancone della pescheria e la macelleria. All’interno dei nuovi market ci saranno angoli per il bio, prodotti dietetici, casalinghi, cancelleria, il pane dei fornai fiorentini, cibo take away, frutta e verdura fresche, prodotti per ciliaci, surgelati, un bancone della gastronomia e alcuni corner con 600 prodotti selezionati toscani tra cui olio, tortelli mugellani, vini e insaccati. Sarà perfino possibile fare la spesa sul web e averla a casa entro mezz’ora. Gli altri 11 supermercati, fa sapere la società francese, saranno aperti entro il mese di gennaio del 2015. (Antonio Passanese)
Io vorrei capire una cosa, in che modo il progetto attuale prevede di intervenire sulla struttura? Perché non mi sembra ne sia prevista la demolizione per fare spazio a una nuova struttura. Per cui il vecchio verrà in qualche modo mantenuto. Bisogna capire con che alterazioni, prima di potere giudicare.
Forse vorrebbero eliminare la scala elicoidale.
Firenze via Romana e Porta al Prato ,via De Ginori ,via delle Ruote tutte vie in pieno centro storico fiorentino
e nessuno si scandalizza hanno ristrutturato edifici storici e anzi i turisti e i fiorentini gli studenti fuori sede sono contettissimi…
Qui nessuno si sta scandalizzando. Semplicemente vogliono accertarsi che non si trasformi rispetto al progetto originario
Quella porcheria sarebbe un manufatto industriale di pregio?
Urca!
Se quella e’ arte, a palermo la cultura non e’ di parte.
i lavori stanno tranquillamente continuando
stamani si stanno fissando le pareti di legno come recinzione del cantiere
ps è tutto vuoto attualmente v’è solo il tetto sia del pianterreno che del primo piano..
niente pareti..
non vorrei si trasformasse nell’ennesimo centro commerciale inutile che blocca la circonvallazione. quanto dista dalla fermata belgio?
che fine ha fatto il cinema alla coca-cola?
anche lì si tratta di archeologia industriale.
e chimica arenella?
La ex Chimica Arenella e ex Tabacchi sono altri 2 progetti che Leoluca Orlando e la sua giunta hanno detto NO
addirittura l’Ex Chimica Arenella mandando indietro i soldi della Regione e fondi europei…
Non è che dice no per hobby. Bisogna sempre parlare di copertura finanziaria, in molti casi del tutto assente.
Io non voglio giudicare l’intervento della Professoressa, che in sostanza condivido… Voler salvare un manufatto di pregio in questa arido deserto fatto di baracche è fondamentalmente giusto…
La sola cosa che non comprendo è l’approssimazione di certi commenti, come quelli che si domandano dove stanno i parcheggi, che denotano l’assoluta non conoscenza del sito…
Sapete quanto è vasta l’area? Ci siete mai stati quando ci stava la vecchia proprietà? Avete lmi visto il magazzino in attività?
Avete dato una occhiata su google maps prima di esprimervi?
Avete visto quanta roba ci sta dietro?
La dove prima esistevano i magazzini di deposito…
Sicuramente sarebbe opportuno pubblicare qualche documento in più se ne aveste la possibilità.
Questo genere di progetti qui in Belgio, sono sottoposti ad una procedura pubblica, che si chiama “Comitato di Concertazione”, che consente a chiunque di poter visionare i progetti e fare la dovuta osservazione e poi in merito alle richieste e alle osservazioni sollevate, l’ufficio competente deve emettere avviso positivo e negativo.
Non voglio discutere della mancanza di questo strumento di partecipazione pubblica, ma credo che la pubblicazione di un articolo del genere, debba essere in qualche maniera suffragato da informazioni supplementari…
Vedere che tipo di progetto è stato presentato, vedere se ci sono le condizioni per recuperare il più possibile la struttura espositiva.
Credo che lo stesso interesse di Lidl sia questo.
Qui in Belgio, così come in Germania, in Francia ho visto magazzini Lidl che si inseriscono perfettamente nel recupero di manufatti di archeologia industriale, anzi credo proprio che sia la filosofia intrapresa dal gruppo tedesco di passare da una prima fase di magazzini fotocopia a questo genere di strutture.
Quindi credo che alla base non possa esserci questa volontà di distruggere il tutto… ma trovandoci a Palermo non lo escludo.
Quindi chiedo a chi ne ha voglia e tempo di avere maggiori ragguagli e invece a chi commenta di guardare le cose come stanno prima di dare voce alle trombe…
Alla luce di questa osservazione e di questo post, sollecito invece una conversazione e uno scambio di idee sul progetto scellerato che si apprestano a fare in sostituzione del vecchio Cotonificio siciliano, che verrà demolito per fare spazio a squallide costruzione di cooperative edilizie, mandando in macerie quello si un vero esempio di archeologia industriale del secolo passato…
Abbiamo chiesto a Lidl Italia che ci ha risposto “Al momento non abbiamo maggiori informazioni riguardo il progetto di realizzazione del punto vendita che sorgerà in viale Regione Siciliana a Palermo”. E’ un comportamento corretto? Forse vogliono evitare ulteriori polemiche? Ma alla fine vogliamo solo sapere come sarà, un rendering, non verificare la correttezza dei progetti o eventuali errori
Ciao Cirasadesigner hai sollevato una questione interessante…. ho sentito parlare parecchio di questo cotonificio…. e in questa campagna elettorale sembra essere uno dei temi caldi… da una parte c’è questa giunta che vorrebbe radere al suolo il cotonificio in questione per fare costruire ad alcuni privati, i quali venderebbero la maggior parte degli appartamenti e ne riserverebbero una parte da “regalare” come case popolari… dall’altra parte mi è sembrato di capire che ci sono i 5stelle che vorrebbero salvare il cotonificio in quanto lo ritengono di valore… mi piacerebbe sapere qualcosa in più su quel cotonificio, di cui in realtà prima di questa campagna elettorale non ne sapevo assolutamente nulla…
Prima domanda: il valore storico/artistico di questo cotonificio è realmente alto? E perchè?
Seconda domanda: solo i 5 stelle vorrebbero salvare questo cotonificio o ci sono altri candidati sindaci oltre Forello ad aver preso a cuore la questione?
il cotonificio sta a cuore anche a me. chi ha detto che l’attuale giunta lo vuole abbattere?
non penso che lo farebbero mai. ci dovrebbe essere il vincolo della sovrintendenza
…a quanto pare il comune ha provato a muovere i primi passi per favorire la cosa…. inoltre ho appena “scoperto” su internet che anche Nadia Spallitta, oltre i 5 stelle, sembra essersi indignata e si è mossa in difesa del cotonificio in questione…. mi chiedo se anche altri candidati sindaci abbiano affrontato la questione…
E’ notizia di ieri che il progetto è stato bocciato: http://palermo.gds.it/2017/06/05/palermo-ex-cotonificio-salvo-ma-addio-agli-alloggi_674623/
In questa citta’ mi cadono le braccia la Signora Professoressa ma perché’ non si occupa per fare solo qualche esempio di Palazzo Pucci ? Palazzo Sammartino di proprietà del comune che cadono a pezzi quelli si che sono di pregio storico…
Ma per favore andate a lavorare davvero che basta farsi un giorno nel centro storico e vedere centinaia di edifici storico pericolanti occupati da centri sociali da presunti comitati pro immigrati….va va la
Questa è una falsità. In giro per il centro storico ci sono sì edifici fatiscenti, ma tantissimi in fase di ristrutturazione o ristrutturati. L’attenzione verso il centro storico è stata un crescendo in questi anni.
Dai tranquilli, si vota tra pochissimo.
Se poi il palermitano medio rivota questa giunta fallimentare, beh allora c’e’ poco da fare.
L’unica e’ rassegnarsi al voto di scambio fornito dalle maestranze Re.Se.T, Amat e gente di pubblica inutilità !!!
@friz
/Users/user/Downloads/Per_38_aprile_2014_Cottone.pdf
Grazie!
se orlando ha bloccato dei progetti, è perché vi ha ravvistao delle irregolarità che avrebbero inguaiato il comune stesso qualora avesse detto sì. per esempio l’anello è stato appaltato da cammarata, e oggi il comune si trova a fare i conti con un’opera davvero impattante. prima di dare permessi alla cieca bisogna verificare la validità delle intenzioni. non penso proprio che sia interesse di orlando bloccare sant’erasmo, chimica arenella o manifattura tabacchi. sulla coca-cola ricordo che c’erano infiltrazioni mafiose. quindi stiamo attenti e giudichiamo caso per caso.
X punteruolorosso
NO ORLANDO HA BLOCCATO TUTTO …
perché’ i suoi amici non potevano metterci mano vedi aeroporto, rap, coime, teatro massimo, teatro biondo, e mettici anche il perché’ degli integralisti del NO da Gusto Catania a Rifondazione alle presunte associazioni ambientaliste ai verdi hanno sempre diretto Orlando nel suo fallimentare governo cittadino…
Poi vai in Parco Archeologico del Castello A Mare e trovi l’ecomostro del Mercato Ittico(quello di che dovrebbe essere abbattuto) e ci sono state anche inchieste mafiose sul Mercato Ittico ma Orlando ne difende la location….chissà’ perché’….
C’E’ CHI DAVVERO HA COMBATTUTO LA MAFIA..E’ MORTO FALCONE,BORSELLINO,PIO LA TORRE, E VIA DISCORRENDO….
E CHI LA MAFIA LA COMBATTE????… SOLO A CHIACCHIERE,
IL SINDACO ERA GIA’ UN GIOVANE RAMPANTE DELLA BORGHESIA PALERMITANA E DEMOCRISTIANO DI FERRO….LEOLUCA ORLANDO…..CASCIO FIGLIO DELL’AVV. SALVATORE ORLANDO CASCIO…
Certo che detto da uno che rimpiange Cammarata… ce ne vuole di coraggio.
huge
almeno Cammarata ci ha lasciato un posto incantevole con 4 locali la Cala dove lavorano 80 persone dopo il suo restyling
almeno Cammarata era bello sorridente e profumato,..
almeno Cammarata trattava i palermitani com gli extracomunitari e rom
Orlando come tanti a Palermo lo definiscono il sindaco degli immigrati e rom… e ra munnizza
oltre che gli ex giovani compagni comunisti che oggi 50enni 60enni che lo appoggiano negli anni 80/90 lo contestavano dendogli del……dicendo che era figlio della peggiore borghesia palermitana democristiana figlio del notabile Salvatore Orlando…Cascio ….infatti ha rinnegato anche il suo cognome…Cascio.
da quello che esprime l’ articolo , l’ unica cosa che si evince e che dovrebbero licenziare e mandare a calci in culo a casa la Tesoriere. Questa citta’ e’ in mano a gentaglia che occupa posti solo per personali soddisfazioni di potere. BASTA.
ho letto l’articolo e qualche commento, e non comprendo alcune cose:
1) il pregio architettonico di questa struttura è nelle sole informazioni di chi ha fatto uno studio o una tesi di laurea, come mai vista l’importanza non si è provveduto subito ad informare chi ha curato il fallimento e la città?
2) ho provato a documentarmi sull’architetto che ha eseguito l’opera e lo trovo solo citato in un atto della camera deputati sui “prestanomi” ai tempi del sacco di Palermo a cura di Ciancimino (mi pare che gli anni erano quelli), quindi quest’opera potrebbe essere la testimonianza del sacco!
3) credo che ogni edificio, sopratutto quelli commerciali debbano essere realizzati in funzione dell’attività da svolgere all’interno e da come la ditta esercente l’attività intende impostare il ciclo produttivo. cosi può essere che per un’attività di vendita sanitari una scala al centro che colega 2 piani può essere un pregio, mentre per un supermercato può essere un danno alla produttività.
4) negli anni quel luogo è stato simbolo e riferimento per tutti, ricordo che tempo addietro un incendio si stava sviluppando all’interno della struttura ormai abbandonata, quindi preferirei che il luogo ricominci a vivere, con un movimento continuo di persone, piuttosto che continuare a vederlo diventare una discarica nell’attesa che qualcuno lo acquisti per farci una attività compatibile con l’attuale distribuzione interna.
Da un po’ di tempo, questo pregevole sito è diventato, suo malgrado, sede di arena politica, tra fautori e oppositori di Orlando. Spero che terminate le elezioni, si torni a parlare nuovamente di mobilità e progetti di sviluppo infrastrutturale per questa città, senza incorrere necessariamente in noiose diatribe legate alla politica locale.
Sono molto interessanti i commenti che avanzano dubbi sull’interesse architettonico e storico del fabbricato. Oggi tutti ci domandiamo come è stata possibile la completa sostituzione dell’edilizia liberty nelle vie Libertà e Notarbartolo con gli attuali condomini. Ebbene negli anni ’60 si sentivano le stesse identiche opinioni che si leggono nei commenti che precedono, parola per parola! E’ notevole constatare come allora ed oggi questi commenti riguardano edifici di poco più di 50 anni di vita, ieri i villini, oggi il negozio firmato da un architetto. Anzi, a proposito di negozi, se qualcuno dovesse trovarsi a passare da piazza San Marco a Venezia, vada a dare un’occhiata al negozio Olivetti, debitamente tutelato…
Vero è che al brutto, a Palermo, non c’è mai fine. Tuttavia ritenere degno di tutela quell’ex-negozio, sommessamente, mi sembra un po’ eccessivo.
No, dai. Ditemi che questo articolo è uno scherzo. 🙂
Mi lascia perplesso considerare questo come un edificio storico…comunque non entro nelle valutazioni estestiche perché non sempre corrispondono con le valutazioni artistiche. Penso che gli edifici da recuperare siano l’ex scuola di formazione di via Caravaggio, o meglio ancora l’ex Motel Agip, ma comunque, lascio agli architetti queste valutazioni.
Quello che mi da fastidio, però, è che queste valutazioni arrivino sempre a babbo morto!!! Ricordo ancora le torri della centrale Quattroventi. Ma perché non se ne parla prima? E’ giusto che un imprenditore inizi un intervento per poi scoprire che qualcuno è contrario? Perché questi grandi professori non parlano prima e stilano un elenco di opere moderne da conservare?